domenica 4 maggio 2014

Partnership al progetto_1

Cooperativa Oltre

Oltre” è una cooperativa nata nel 1992, con l'intento di migliorare la qualità della vita di persone con disabilità, con iniziative creative e partecipative che assecondino le diverse personalità, necessità e inclinazioni, in collaborazione anche con istituzioni, famiglie e altre associazioni.Il modello di lavoro è quello creativo, orientato alla ricerca e basato sull'interazione di diversi soggetti, in un rapporto paritario con gli utenti. L'attività della cooperativa è organizzata in vari progetti: i week-end residenziali, durante i quali si prepara il disabile a un distacco graduale dalla famiglia, per la costruzione di una propria vita autonoma, creando contesti di socializzazione e convivenza con altri; i Laboratori ( teatro, musica, nuoto, arti manuali, cucina, musicoterapia, ecc) finanziati dal Municipio, tenuti da professionisti e che si svolgono in luoghi diversi, non solo per disabili; attività di formazione e informazione alle famiglie.


Intervista a Emerenziana Dulisse, psicoterapeuta, neuropsicologa e dottore di ricerca in “Scienze neurologiche applicate alla disabilità”.

B: Che attività ha svolto con l'associazione Oltre, e con quali tipi di disabilità ha avuto a che fare?
E: Negli ultimi tempi abbiamo lavorato con un gruppo di pazienti autistici e con adulti con deficit mentali, quindi con soggetti per lo più autonomi. Purtroppo abbiamo difficoltà nel trovare degli operatori, anche perchè il rapporto adeguato tra disabile e operatori dovrebbe essere di 1:2, 1:3.

B: Come dovrebbe essere lo spazio di una sartoria per disabile? Quali attenzioni particolari bisogna avere nella progettazione?
E: Dovrebbero essere degli spazi molto illuminati. La letteratura clinica, infatti, dimostra che i disabili lavorano meglio con la luce naturale e in ambienti permeabili con l'esterno. Bisogna studiare gli ausili per i macchinari di lavoro, come ad esempio i telai, bisogna fare una valutazione ergonomica di tavoli, forbici, ecc, studiare l'altezza delle mensole, dei piani di lavoro, in genere considerando disabile per disabile. Devi valutare il livello di motricità degli utenti, se sia fine o grossolana.

B: C'è bisogno di “spazi clinici”?
E: Puoi pensare a un'infermeria, a uno spazio dove anche collaboratori esterni possano visitare o fare assistenza. E' indispensabile almeno una “sala di decompressione”, una stanza vuota, con pareti bianche e tappetini per terra, nella quale gli operatori possano portare il disabile che abbia una crisi per isolarlo e calmarlo, in un ambiente sicuro, dove non possa farsi del male.

B: Come immagina gli spazi ricreativi?

E: In genere ho potuto riscontrare una comune difficoltà di accessibilità dei centri per disabili. Gli utenti devono per forza essere accompagnati dalle famiglie, per cui è necessario pensare a degli spazi per gli accompagnatori, ai parcheggi, a zone di attesa, magari con connessione wi-fi, in modo che il parente possa portarsi da lavorare, possa tenersi occupato mentre aspetta, perchè altrimenti si corre il rischio che non accompagni più il disabile. 

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