Cooperativa
Oltre
“Oltre”
è una cooperativa nata nel 1992, con l'intento di migliorare la
qualità della vita di persone con disabilità, con iniziative
creative e partecipative che assecondino le diverse personalità,
necessità e inclinazioni, in collaborazione anche con istituzioni,
famiglie e altre associazioni.Il modello di lavoro è quello
creativo, orientato alla ricerca e basato sull'interazione di diversi
soggetti, in un rapporto paritario con gli utenti. L'attività della
cooperativa è organizzata in vari progetti: i week-end residenziali,
durante i quali si prepara il disabile a un distacco graduale dalla
famiglia, per la costruzione di una propria vita autonoma, creando
contesti di socializzazione e convivenza con altri; i Laboratori (
teatro, musica, nuoto, arti manuali, cucina, musicoterapia, ecc)
finanziati dal Municipio, tenuti da professionisti e che si svolgono
in luoghi diversi, non solo per disabili; attività di formazione e
informazione alle famiglie.
(tratto da http://www.coopoltre.org/ )
Intervista
a Emerenziana
Dulisse,
psicoterapeuta, neuropsicologa e dottore di ricerca in “Scienze
neurologiche applicate alla disabilità”.
B:
Che attività ha svolto con l'associazione Oltre, e con quali tipi di
disabilità ha avuto a che fare?
E: Negli ultimi tempi abbiamo lavorato
con un gruppo di pazienti autistici e con adulti con deficit mentali,
quindi con soggetti per lo più autonomi. Purtroppo abbiamo
difficoltà nel trovare degli operatori, anche perchè il rapporto
adeguato tra disabile e operatori dovrebbe essere di 1:2, 1:3.
B:
Come dovrebbe essere lo spazio di una sartoria per disabile? Quali
attenzioni particolari bisogna avere nella progettazione?
E: Dovrebbero essere degli spazi molto
illuminati. La letteratura clinica, infatti, dimostra che i disabili
lavorano meglio con la luce naturale e in ambienti permeabili con
l'esterno. Bisogna studiare gli ausili per i macchinari di lavoro,
come ad esempio i telai, bisogna fare una valutazione ergonomica di
tavoli, forbici, ecc, studiare l'altezza delle mensole, dei piani di
lavoro, in genere considerando disabile per disabile. Devi valutare
il livello di motricità degli utenti, se sia fine o grossolana.
B:
C'è bisogno di “spazi clinici”?
E: Puoi pensare a un'infermeria, a uno
spazio dove anche collaboratori esterni possano visitare o fare
assistenza. E' indispensabile almeno una “sala di decompressione”,
una stanza vuota, con pareti bianche e tappetini per terra, nella
quale gli operatori possano portare il disabile che abbia una crisi
per isolarlo e calmarlo, in un ambiente sicuro, dove non possa farsi
del male.
B:
Come immagina gli spazi ricreativi?
E: In genere ho potuto riscontrare una
comune difficoltà di accessibilità dei centri per disabili. Gli
utenti devono per forza essere accompagnati dalle famiglie, per cui è
necessario pensare a degli spazi per gli accompagnatori, ai
parcheggi, a zone di attesa, magari con connessione wi-fi, in modo
che il parente possa portarsi da lavorare, possa tenersi occupato
mentre aspetta, perchè altrimenti si corre il rischio che non
accompagni più il disabile.
Nessun commento:
Posta un commento